Il programma
Trento 2040
La città di Trento è una città accogliente, solidale ed inclusiva, ricca di una storia assai importante che la colloca da sempre come cerniera fra il mondo italiano ed il mondo mitteleuropeo. Nel tempo il suo territorio ha ospitato lo sviluppo di un’industria significativa, in particolare nel secondo dopoguerra, che si è progressivamente trasformata verso la produzione di servizi ad alto valore aggiunto. L’agricoltura si è sviluppata verso colture e prodotti di grande qualità ed è diventata sempre più attenta alla difesa dell’ambiente. Dagli anni sessanta del secolo scorso, la fondazione e la successiva crescita di un’importante università, aperta fino dall’inizio alla dimensione internazionale, ed accompagnata dall’insediamento progressivo di importantissimi centri di ricerca e sviluppo che hanno interagito con presenza di un’industria del terziario avanzato diventata spesso leader a livello nazionale, ha permesso a Trento di diventare nel tempo un riferimento nazionale anche per la qualità degli studi universitari. Anche la cultura con i suoi spazi museali, accanto alla promozione di eventi rilevanti come il Film-festival della montagna, il Festival dell’economia ed il Festival dello sport hanno caratterizzato, sempre di più, una città che ha fatto della propria apertura al mondo una chiave del proprio successo, rendendo contestualmente il settore del turismo un fattore sempre più importante dell’economia cittadina. Tutto questo in un contesto in cui il commercio al dettaglio e l’artigianato di qualità hanno assunto un’importante funzione di identità e coesione sociale, contribuendo al rafforzamento di un clima che ha fortemente favorito l’inclusione e l’accoglienza.
Trento come area di cucitura fra mondo tedesco e italiano deve recuperare invece lo slancio che ha sempre avuto, diventando ponte fra culture e luogo di incontro europeo sui temi dell’integrazione economica a sociale del nostro continente.
La rilevanza della città e del suo tessuto sociale e produttivo nell’ambito della provincia di Trento, deve suggerire alle sue istituzioni di sviluppare un’interlocuzione migliore con la Provincia Autonoma e con tutte le altre istituzioni che vi hanno una propria sede, al fine di rendere lo sviluppo e la crescita del capoluogo elemento di forza e di coesione per tutto il territorio provinciale.
La rete della solidarietà è assai diffusa e gli attori del terzo settore coinvolgono migliaia di cittadini, che offrono il proprio tempo e molte risorse per aiutare chi fa più fatica o vive situazioni di momentanea difficoltà.
Questi valori, sociali, culturali, storici ed economici sono i principali cardini attorno ai quali sviluppare il pensiero e l’azione dell’amministrazione dei prossimi anni, per fare in modo che le lacerazioni inferte alla città dalla pandemia del COVID-19 possano essere trasformate nel punto di partenza di un nuovo rilancio della nostra bellissima città, così cogliendo gli appuntamenti dei prossimi anni come una leva virtuosa per fare di Trento un tessuto economico e sociale sempre più coeso e forte.
La città di Trento può vantare il fatto di essere stata palcoscenico di uno degli eventi caratterizzanti la storia dell’uomo e della Chiesa: il Concilio Tridentino.
Un evento che rappresenta un unicum nella storia e che dovrebbe essere rivalutato e valorizzato dalla nuova Giunta.
Anzitutto per rendere ufficiale la denominazione di “Trento, città del Concilio” che dovrebbe essere utilizzata in tutti i documenti ufficiali dell’amministrazione anche attraverso la creazione di un apposito logo da sfruttarsi anche commercialmente.
In secondo luogo si dovrebbe pensare ad un evento annuale di carattere culturale (premio giornalistico, letterario o altro) magari collegato anche ad una rievocazione storica dell’evento che adeguatamente pubblicizzata potrebbe diventare elemento distintivo della città nel mondo.
Trento è la città che ha dato i natali a Chiara Lubich, fondatrice del movimento cattolico dei focolari, e di cui quest’anno ricorre il centesimo anniversario della nascita. La secolare tradizione religiosa della città può diventare un elemento distintivo della sua identità storica, valorizzando adeguatamente i talenti ed il pensiero dei cittadini che le hanno dato lustro.
Una città può essere vissuta bene quando è sicura. In tutte le zone cittadine dovranno essere favorite le iniziative di controllo ed integrazione sociale che scoraggino comportamenti pericolosi e criminosi. Attraverso l’apertura di attività aperte al pubblico fino a tarda sera, con l’attivazione di percorsi museali e culturali serali e notturni e con tutte le attività che favoriscono una fruizione diffusa dello spazio urbano si possono prevenire senza costi ed in maniera efficace le attività criminali.
A sostegno di questo, dovranno comunque essere coordinate con il Commissario del Governo e gli organi di polizia tutte le azioni necessarie od utili al fine di rendere il controllo del territorio un ulteriore elemento di deterrenza contro i comportamenti criminosi (posto fisso di polizia), unitamente ad una ferma azione di repressione di ogni comportamento illegale e ad un controllo rigido su tutte le attività economiche esercitate nelle zone critiche della città. Per il raggiungimento di questi obiettivi di sicurezza e di decoro urbano varrà creato un assessorato ad hoc.
Il problema oggi riguarda soprattutto le zone della “Portela” e di Piazza Dante, luoghi dove si è fino ad oggi consentito lo spaccio a cielo aperto e che bande di spacciatori hanno letteralmente occupato rendendo la zona fortemente insicura e degradata. In queste zone, di concerto con le Forze dell’Ordine, dovrà essere riportata con tutti i mezzi necessari in tempi brevi la legalità e le stesse dovranno essere riconsegnate alla città quali zone sicure e vivibili.
Anche i parchi cittadini, in alcuni dei quali lo spaccio di sostanze stupefacenti è all’ordine del giorno, tanto da essere definiti dai ragazzi “parco dei drogati “, dovranno essere riconsegnati alla vita sociale e civile dei cittadini attraverso una iniziale azione di repressione dello spaccio e di allontanamento dei soggetti ad esso dediti e conseguentemente controllati anche attraverso l’utilizzo di associazioni di volontariato e di soggetti ormai in pensione ma che vogliano ancora dedicare alla città alcune ore del loro tempo.
Per la famiglia e i bambini
Politiche e attenzioni particolari saranno rivolte ai nuclei famigliari sia da un punto di vista abitativo per le giovani coppie sia da un punto di vista di sostegno alla crescita dei bambini. I bambini visti come centro della famiglia di oggi e colonne della società di domani. Spazi di incontro, parchi, laboratori e attività ludiche da promuovere con animatori e educatori sul territorio comunale per favorire una crescita sana in ambienti sani. Maggiore attenzione andrà riservata alla manutenzione dei parchi di Trento, sia in forma ordinaria, con una maggiore cura nella gestione del verde, che in forma straordinaria, con il recupero e la valorizzazione del Parco di Gocciadoro come “bosco della città”, dando seguito all’idea di un percorso di collegamento ciclopedonale tra il parco e Povo lungo il Rio Salè, nell’ottica contestuale di valorizzare la propensione allo sport ed al movimento delle persone.
Tutti i parchi cittadini dovranno comunque garantire il massimo livello di sicurezza e per questo verrà predisposto, facendo ricorso anche a tutte le associazioni di volontariato esistenti sul territorio, un servizio di vigilanza che, in collaborazione con le forze dell’ordine, allontani dagli stessi ogni forma di criminalità.
Una città solidale
Trento, come molte altre città nel mondo, vive il problema delle persone senza fissa dimora, che si ripresenta più grave d’inverno in occasione delle ondate di freddo.
Da molti anni sono operanti in città alcune organizzazioni che offrono un riparo in collaborazione con il Comune.
È necessario affrontare il problema in termini strutturali, offrendo da un lato un riparo sicuro alle persone che non hanno una casa, evitando contestualmente che la città possa ospitare aree di disagio non presidiate.
Le organizzazioni che offrono un pasto alle persone che non avrebbero altrimenti la possibilità di nutrirsi adeguatamente debbono essere sostenute nei modi possibili, eventualmente integrando o estendendo il servizio.
La crisi pandemica del 2020 deve prevedere un adeguamento dell’organizzazione logistica sanitaria in città al fine di gestire in termini organizzativi preventivamente adeguati il riapparire di simili fenomeni.
Occorrerà altresì promuovere una vera Consulta degli anziani come strumento fondamentale per identificare problematiche ed emergenze nei vari comparti operativi relativi a questa fascia anagrafica, ascoltando contestualmente i rappresentanti di associazioni, del volontariato sociale ed esperti di settore, per proporre iniziative, soluzioni e gestire le problematiche che potrebbero insorgere.
Si potrà realizzare un ufficio di monitoraggio Over 65, promuovendo una “giornata dell’anziano” come appuntamento annuale su tematiche inerenti il benessere della persona over, con testimonianze, esperti di settore, proposte innovative, di logistica, di nuova abitabilità, di psicosomatica, di alimentazione, con riconoscimenti a chi si è particolarmente distinto durante l’anno.
Andrà data anche una grande attenzione e un reale sostegno alle associazioni ed al volontariato che si occupano silenziosamente delle fragilità delle minoranze più deboli.
Dovrà essere favorito l’aumento dei circoli ricreativi con attività varie (es: ludoteche contro il dilagare della dipendenza da gioco negli anziani), di ballo, corsi di bricolage, di lingue ecc.
Si potrà pensare ad un servizio di dog sitter e/o stallo provvisorio per animali i cui proprietari anziani siano momentaneamente impossibilitati ad occuparsene. (e che finiscono inevitabilmente nei canili o nei gattili con strazio di entrambe le parti e peggioramento delle condizioni di salute).
Promuovere e gestire un patentino comunale delle badanti, che oltre a fornire una sicurezza alla persona che usufruisce del servizio, permetterebbe di monitorare flussi di persone e dei relativi compensi. Chi è dotato del patentino sarà inserito in banca dati alla quale l’utenza potrà rivolgersi tramite ufficio comunale di competenza.
Per quanto riguarda le numerosissime associazioni di volontariato o meno operanti nel Comune si propone di istituire uno “sportello unico per le associazioni” che funga da supporto burocratico per la realizzazione di manifestazioni ed eventi che abbiano lo scopo di valorizzare o rivitalizzare la città, sgravando così i promotori da attività defatiganti che potrebbero portare all’abbandono dei progetti.
URBANISTICA E MOBILITÀ
L’opportunità dell’interramento ed il raddoppio della ferrovia
Il primo importante appuntamento che attende la città dei prossimi anni è il passaggio della ferrovia ad alta velocità-alta capacità, che richiederà una progettazione urbanistica adeguata a trasformare questo elemento in una grande occasione di progettazione dei nuovi spazi urbani, creando una diversa continuità con il piano regolatore del 1999 redatto dall’urbanista Busquetes.
Il superamento della cesura di tutta la città rappresentata dalla ferrovia, da Trento Nord fino alle caserme a sud della stessa, unitamente all’interramento della nuova stazione saranno occasioni importanti per creare una nuova dimensione urbana a misura d’uomo, favorendo la dimensione universitaria, turistica, imprenditoriale e culturale di una città che vive e che accoglie.
A Trento vi sono centinaia e centinaia di volumi vuoti o da recuperare, accanto a molte volumetrie realizzabili secondo il piano regolatore vigente, ma rimaste sulla carta.
Non si dovranno più rendere edificabili nuovi terreni concedendo l’edificabilità e nuove aree secondo i criteri tradizionali – salvi naturalmente i diritti degli agricoltori e quello delle famiglie a sviluppare abitazioni unifamiliari – ma procedere piuttosto attraverso la valorizzazione o il recupero del patrimonio edilizio e delle volumetrie esistenti, favorendo anche la costruzione in altezza, ovvero consentendo una nuova edificazione su di un’area verde convertita all’edificabilità a fronte però della demolizione e ripristino a verde di una superficie di terreno equivalente. Il principio dovrà essere quello dell’invarianza sostanziale della superficie impermeabilizzata.
Sarà importante favorire le costruzioni ad innovazione Tecnologica, per rendere le abitazioni più ecosostenibili e più sicure.
Potranno essere promosse strutture co-hausing comunali e di supporto famigliari degli ospiti ospedalieri.
La mobilità
Un altro momento importante sarà dato dall’esigenza – della quale si parla da anni – di progettare una mobilità nuova ed innovativa per una città universitaria e a forte vocazione turistica come Trento.
L’intuizione dello strumento del car-sharing a Trento non ha avuto l’impatto che poteva avere e che ha invece avuto altrove in Europa. La promozione di un sistema di car-sharing con automobili elettriche, magari condiviso con altri comuni interessati allo sviluppo del progetto, potrebbe rappresentare una notevole opportunità. Purché l’offerta sia diffusa e consenta il parcheggio agevole delle auto, essa potrà essere un fattore di flessibilità nella gestione degli spostamenti e di sviluppo della mobilità amica dell’ambiente. Vanno realizzati ulteriori parcheggi di attestamento all’ingresso della città, ove poter prendere l’autobus o la macchina in car-sharing, limitando in tal modo il numero di automobili in circolazione sul territorio del comune.
Le piste ciclabili devono essere adeguate e poter essere utilizzate in sicurezza, senza barriere e limitazioni di alcun tipo, anche dalle handibikes.
Il quartiere delle Albere soffre oggi per una assenza di trasporto pubblico nonostante le promesse delle Giunte passate: senza grandi interventi si potrebbe agevolmente creare, nell’area tra la ferrovia e la BUC, una fermata dell’Autobus e soprattutto un punto di sosta temporanea per autobus, che potrebbero far scendere e far salire i turisti che si recano al MUSE.
La mobilità innovativa tramite ascensore verso la collina orientale, in particolare verso Povo e Mesiano, dovrà trovare finalmente realizzazione, ricucendo in maniera sostenibile i due poli universitari, quello del centro e quello della collina e contribuendo in tal modo all’ulteriore riduzione del traffico privato verso il polo scientifico dell’Università.
La realizzazione della funivia verso il Monte Bondone consentirà di modificare i criteri di accesso automobilistico all’Alpe di Trento.
Dovranno essere negoziati degli accordi con Trentino Trasporti su due fronti: il primo per l’introduzione di nuovi autobus elettrici, per consentire così un aumento significativo delle corse al fine di rendere il mezzo pubblico più flessibile ed utilizzato; ed il secondo per rendere realmente metropolitano il funzionamento della Trento Malè e della ferrovia della Valsugana, al fine di limitare ulteriormente l’uso dell’automobile.
L’accesso a finanziamenti europei potrà favorire lo studio e la progettazione di una linea tranviaria cittadina, sul modello di quella realizzata a Strasburgo, oppure valutare una nuova possibilità di funivia urbana, intesa come forma innovativa di trasporto pubblico locale.
In collaborazione con Trentino trasporti e la Provincia si dovrà porre rimedio all’annoso problema del traffico che circonda la zona industriale di Spini di Gardolo, favorendo la realizzazione del sottopasso all’incrocio con la SS 12.
Da affrontare sarà sicuramente il problema di Via della Pontara dove il doppio senso nella sua parte iniziale risulta troppo pericoloso, quello della destinazione dell’ex Hotel Panorama da troppo tempo dimenticato, quello della sistemazione della zona che dal Cimitero va al MUSE dove si potrebbe pensare ad una valorizzazione del grande viale dove ora insistono le fiorerie e ad una sistemazione e valorizzazione delle vicine “barchesse”.
Si dovrà verificare la possibilità di sostituire il pagamento delle multe stradali con la prestazione di servizi di pubblica utilità.
Il servizio taxi va integrato nella progettazione della nuova mobilità, rendendolo maggiormente fruibile alle donne, ai giovani ed agli anziani, attraverso una estensione del sistema dei voucher.
In prossimità del parcheggio della stazione verrà realizzato un servizio igienico per gli operatori ed eventuali altri supporti necessari all’esercizio del servizio.
La futura destinazione dell’area dell’Ospedale S. Chiara tra solidarietà e sostegno alle famiglie
Contestualmente Trento vedrà realizzarsi sul proprio territorio – nonostante i ricorsi ed i ritardi – anche la struttura del Nuovo Ospedale Trentino, che da un lato comporterà la ridefinizione urbanistica e funzionale di una parte importante dell’area delle ex caserme a Trento sud, ma dall’altro richiederà di definire una nuova destinazione d’uso all’area della struttura attuale.
La dinamica demografica della città, così come quella dell’intero Paese, associata all’allungamento delle aspettative di vita richiede risposte attente ed innovative. L’amministrazione dovrà anche pensare a forme di servizi innovativi a favore delle famiglie e della prima età, al fine di consentire alle giovani coppie di essere aiutate nella costruzione della famiglia incentivandole alla procreazione. La stabilità della famiglia va difesa anche attraverso gli aiuti indiretti che ad essa possono essere necessari, rappresentati soprattutto dalla presenza diffusa dei servizi per l’infanzia e per i giovani scolari.
A tal fine l’aiuto nella gestione del rapporto fra famiglia e lavoro offerto attraverso servizi integrati alla persona può diventare strategico. In questa innovativa ottica, l’area dell’attuale ospedale potrà essere destinata alla creazione, attraverso un rapporto pubblico-privato-terzo settore, di uno spazio per la creazione di residenze protette ed integrate con i servizi per gli anziani, per lo sviluppo di servizi all’infanzia ed ai giovani attraverso la creazione di asili nido, scuole per l’infanzia e scuole elementari, integrando così in una grande area verde diverse funzioni fra loro complementari, sviluppando un’integrazione importante fra la prima e la terza età, nell’ottica di aiutare contestualmente la nascita e la crescita delle nuove famiglie.
Nell’area potranno anche essere inseriti alloggi per studenti i quali, in cambio di un affitto agevolato, potranno “depositare”, presso “banca delle ore” appositamente costituita, parte del proprio tempo libero da dedicare alla cura e alla assistenza di anziani e bambini.
Potrà essere realizzato in prossimità anche un albergo, assai utile per ospitare i famigliari degli anziani residenti.
Contestualmente, nell’interrato di questo progetto potrà essere realizzato un grande parcheggio multipiano per dare una risposta al ricovero delle auto automobili degli abitanti della zona, liberando in questo modo le strade da molti parcheggi e creando nuovi spazi per la mobilità ciclabile.
Trento potrebbe diventare città pilota nel non lasciar cadere in disuso edifici pubblici.
Ogni nuova realizzazione dovrà essere accompagnata da un progetto di nuova destinazione d’uso per l’edificio o l’area precedentemente occupata.
Dovrà essere previsto un significativo aumento delle aree verdi ricreative per bambini ed anziani.
La città ed il suo fiume
Da sempre il fiume è stato l’elemento attorno al quale si sono insediate e sviluppate le varie civiltà.
Da troppo tempo il Fiume Adige sembra un corpo estraneo alla città di Trento mentre alcune manifestazioni folcloristiche ci mostrano l’attaccamento dei cittadini al loro fiume. Perché allora non pensare ad una riunificazione della
città al fiume nel luogo oggi più frequentato dai giovani e dalle famiglie: la rimozione delle barriere tra il Parco delle Albere e il fiume potrebbe rendere nuovamente vivibili le sponde dell’Adige e magari, sull’esempio di alcune grandi città europee, consentire anche il posizionamento di attività ricreative su pontili appositamente realizzati potrebbe essere elemento di abbellimento e di rivitalizzazione della città.
Una volta interrata la ferrovia, un allargamento del centro storico fino al fiume, con la sistemazione dell’arredo e della pavimentazione delle vie intermedie (ad esempio Via Madruzzo che dai Tre portoni arriva al Palazzo delle Albere), riporterebbe il fiume in città.
Il recupero ambientale delle aree di Trento nord
Il recupero ambientale del sito ex Sloi e Carbochimica dovrà essere un ulteriore elemento d’impegno della prossima amministrazione.
Venuti meno i progetti del passato, che prevedevano lo scambio fra volumetrie concesse ai privati e disinquinamento, si dovrà prevedere un progetto di sistemazione dell’area attraverso il ricorso a finanziamenti comunitari e governativi (l’area è tra le più inquinate d’Europa), per poi renderla fruibile alla città come grande area verde che potrà magar vedere la realizzazione di un grande teatro all’aperto per concerti e grandi manifestazioni pubbliche, che consentirebbe alla nostra città di essere tappa dei tour nazionali ed internazionali dei grandi artisti. La ferrovia che passa accanto sarà nel frattempo interrata, ricucendo urbanisticamente questo spazio a tutta la zona di via Maccani.
Trento, città dello sport
Un elemento strategico per la qualità della vita, in particolare delle giovani generazioni è rappresentato sicuramente anche dallo sport. Molto negli anni passati è stato fatto. Tuttavia le nuove tecnologie ed il numero sempre maggiore di persone che praticano attività motoria chiedono di aggiornare le strutture della città in modo tale da renderle adeguate ai migliori standard internazionali. Favorire la pratica dello sport significa incentivare comportamenti salutari ed aggregativi, socialmente inclusivi, e prodromici ad una riduzione dei costi sanitari per le malattie derivanti da eccesso di sedentarietà.
Le palestre plurifunzionali oggi a disposizione non sono sufficienti rispetto alle associazioni che hanno bisogno del loro utilizzo. È necessario, all’interno della nuova pianificazione urbana, individuare gli spazi necessari e funzionali alla realizzazione delle nuove strutture, che debbono essere distribuite in maniera proporzionale nel contesto cittadino. La città sede del festival dello sport deve essere adeguatamente strutturata, in modo tale da rendere la pratica dell’attività sportiva uno degli elementi identitari della città.
In questo contesto si inserisce la realizzazione del nuovo stadio della città, da collocare a sud del contesto urbano in modo tale da rendere la struttura accessibile ad un numero più elevato di persone, e da realizzare a suo contorno una vera e propria cittadella dello sport pluridisciplinare.
Le associazioni sportive dilettantistiche dovranno essere agevolate nell’esercizio della loro attività di promozione e di incoraggiamento alla pratica sportiva, e sostenute nel favorire l’accesso alla pratica sportiva ai minori con difficoltà sociali ed economiche, oltre che alle persone con disabilità.
Il Comune inoltre non farà mancare il proprio sostegno a quelle realtà sportive che rappresentano Trento nel mondo dello sport professionistico ad alto livello nella consapevolezza che il loro successo agevola lo sviluppo di tutto il movimento sportivo. In tal senso si potrebbe pensare ad una partnership che consenta al Comune di svolgere attività promozionale in tutte le uscite ( casalinghe o in trasferta ) delle squadre o dei singoli atleti.
Trento da ormai quasi sessant’anni ospita un’università che nel corso del tempo ha raggiunto livelli di qualità assai elevati. Tuttavia la città ha fatto fatica a concepirsi come città universitaria nel senso classico del termine. Integrare meglio i due elementi fra loro potrà essere motivo di ulteriore rafforzamento dell’identità della città e della sua economia legata al commercio ed ai servizi.
La progettazione di nuovi spazi per gli studenti, unitamente allo sviluppo di servizi connessi alle loro esigenze di vita, di aggregazione e di consumo, potranno essere studiati ed attuati insieme alle forze imprenditoriali e sociali attive in città, al fine di trasformare Trento in una città universitaria in senso proprio.
A fronte dei ritardi dell’amministrazione uscente, andrà agevolato e velocizzato l’insediamento dell’Università in tutta l’area delle fiere oggi sottoutilizzata, in modo da creare in prospettiva un grande polo universitario in unione con il quartiere delle Albere, la BUC ed il parco cittadino.
La realizzazione di mostre d’arte diffuse, distribuite nei palazzi storici, utile a valorizzare adeguatamente il patrimonio cittadino nascosto, potrà essere un ulteriore momento di integrazione dei moltissimi giovani che vivono e studiano a Trento nel tessuto vivo della città.
La valorizzazione di tutti i numerosi talenti della città, sia culturali, che scientifici, imprenditoriali ed ambientali sarà strumento per offrire ai numerosi giovani che vivono, studiano e desiderano rimanere qui, l’opportunità di intercettare o realizzare il lavoro ed il progetto dei loro sogni, delle loro aspettative e coerente con gli studi che nel frattempo avranno fatto. Trento città ospitale, dovrà essere ospitale anzitutto per le ragazze ed i ragazzi che vi sono nati, o che vi sono giunti, che vi studiano o vi hanno studiato, e che vi lavorano o vorrebbero lavorarvi.
Pensare ai nostri ragazzi non significa solo creare spazi per il divertimento o eliminare i problemi che vi possono essere nella fase della giovinezza mettendoli al sicuro; pensare ai nostri ragazzi significa anche e soprattutto dare loro la grande opportunità di fare di Trento una grande occasione per lo sviluppo dei loro sogni e delle loro idee, attraverso la creazione di spazi per lo sviluppo delle idee innovative, favorendo la creazione di aziende startup innovative con la messa a disposizione di spazi a canoni agevolati, consentendo in tal modo alle energie più giovani di mettere alla prova ciò che riguarda lo sviluppo della loro fantasia creativa.
Nel contempo andranno coinvolte tutte le sensibilità disponibili per risolvere i problemi che molte volte nascono dalla presenza di una movida che contrasta con il desiderio di tranquillità dei residenti in alcune zone della città.
Il diritto al divertimento e quello alla tranquillità ed alla pulizia della città non possono essere tra loro inconciliabili e sarà impegno della prossima amministrazione conciliare queste diverse esigenze soprattutto attraverso il ricorso a tavoli di confronto e proposta tra amministrazione, esercenti, residenti e associazioni degli studenti universitari e delle scuole superiori.
Trento, città turistica e città alpina: la funivia del Monte Bondone
Il turismo e la sua evoluzione saranno l’ulteriore fattore di crescita e di rafforzamento dell’identità e dell’economia cittadina.
La creazione del MUSE, contestualmente alla valorizzazione del Castello del Buonconsiglio, del Palazzo delle Albere e della Torre Vanga, ed accanto alla promozione del mercatino di Natale hanno considerevolmente contribuito alla definizione del profilo turistico della città, consentendo positive ricadute sul commercio cittadino e sulle sue strutture alberghiere e legate all’ospitalità. Nel futuro si dovrà intervenire su due elementi. Il primo legato alla diversificazione della capacità di accoglienza, il secondo legato alla ridefinizione del rapporto di Trento con la sua montagna: il Monte Bondone.
L’estensione delle modalità dell’offerta di accoglienza, legata non tanto all’incremento delle strutture quanto ad una maggiore diversificazione dell’offerta attraverso una loro parziale ulteriore riqualificazione, consentirà di intercettare nuove nicchie di mercato turistico, in particolare quelle a capacità di spesa più elevata, con ciò generando positive ricadute su tutto il contesto economico legato al commercio al dettaglio ed alla ristorazione. Va stimolato il coefficiente di riempimento degli alberghi e delle strutture di accoglienza dei turisti e delle persone che visitano la città.
Il MUSE, vera attrazione di livello internazionale, potrà essere ulteriormente valorizzato dallo spostamento del Campo sportivo che libererebbe una vasta area nella quale collocare nuove iniziative e servizi del Museo.
Attraverso la creazione della funivia Trento-Monte Bondone, il MUSE, che già oggi gestisce il giardino botanico, potrà vedere ampliata la propria offerta garantendo ai turisti, con un solo biglietto di ingresso, la possibilità di visitare anche le attività del Monte Bondone e la stessa località turistica, in una sinergia virtuosa.
L’offerta cittadina va diversificata anche attraverso l’apertura di un campeggio, al fine di accogliere i numerossismi cultori di questa forma di vacanza.
Il Monte Bondone, poi, deve essere valorizzato con la realizzazione della funivia ed attraverso la valorizzazione delle Viote e del complesso delle Caserme austriache, oggi in stato di abbandono. Il limitato numero di piste di sci e la quota altimetrica non molto elevata non renderà la nostra montagna competitiva sul piano dell’offerta turistica se essa rimarrà legata allo sci. Il modello di sviluppo da seguire è rappresentato dall’Alpe di Siusi. In Bondone si dovrà poter anche sciare (ed a tal proposito sarà necessaria una riorganizzazione delle piste e degli impianti di risalita), ma l’esercizio di quest’attività sportiva dovrà essere solamente integrativo rispetto ad un ventaglio di offerte assai più vasto. Lo sci da fondo, l’equitazione, le corse podistiche in quota, il nordic walking, la mountain bike anche elettrica, e la possibilità di realizzare percorsi idonei alle attività sportive di persone don disabilità come ad esempio l’handibike.
L’ospitalità alberghiera di alta qualità, il wellness, la ristorazione tipica e di alto livello potranno insieme valorizzare le innumerevoli qualità della montagna di Trento. Andranno altresì creati percorsi di scialpinismo Trento-Bondone, visto il crescente numero di appassionati a questa disciplina sportiva e l’appetibilità del percorso. Si potrà verificare l’opportunità di permutare le caserme delle Viote con la proprietà provinciale, per valorizzare direttamente in capo al comune le potenzialità del bellissimo sito storico che agevolmente potrebbe ospitare un “liceo dello sport” di livello internazionale che consentirebbe a molti atleti trentini di non dover lasciare la città ed anzi potrebbe attirare soggetti provenienti da altre realtà.
L’accesso veicolare alla parte alta della montagna potrà essere limitato.
Questi ed altri possibili interventi dovranno essere valutati e coordinati da una cabina di regia, individuata dal Masterplan, ma mai attuata dall’ amministrazione uscente,
Questo percorso consentirebbe di poter definire davvero in futuro Trento una città alpina.
Un impegno particolare merita anche il Monte Calisio, e la collina dell’Argentario, in attesa da molti anni della riqualificazione dei suoi rifugi
Trento amica delle attività economiche
In misura crescente rispetto al passato il comparto produttivo subirà una progressiva contrazione delle erogazioni pubbliche da un lato, mentre dall’altro si troverà sempre più a fare i conti con la globalizzazione sempre crescente, sebbene in versione riveduta e corretta dall’esperienza derivante dalla pandemia da COVID-19.
Sarà pertanto necessario mettere in campo tutte le azioni possibili a sostegno delle aziende, a garanzia sia dei livelli occupazioni che delle entrate pubbliche.
Si tratta di un ambito di attività per certi versi nuovo, in cui anche l’Amministrazione Comunale dovrà giocare un ruolo importante, sia per mantenere vive le realtà esistenti che per aumentare l’attrattività del territorio per altre. Sarà fattore decisivo il favorire l’accesso per le aziende a tutte le risorse disponibili sul territorio, incentivando in questo modo gli investimenti necessari ad incrementare l’occupazione.
Per questo si potrà fare riferimento alle migliori esperienze messe in campo da altre amministrazioni, favorendo l’incontro fra domanda ed offerta di lavoro, e mettendo in comunicazione le aziende con i centri di formazione, professionale, tecnica ed universitaria e con gli istituti di ricerca.
Fattore di competitività per le aziende non potrà che essere l’innovazione, la flessibilità ed il livello tecnologico, fattore che dovrà compensare i vincoli legislativi e normativi cui si trovano sottoposte, nonché il costo della manodopera.
Tra le varie risorse disponibili, particolare attenzione sarà riservata al comparto delle professioni, comprendente una molteplicità di attività molto qualificate, spesso di piccole e piccolissime dimensioni, e che riguarda molti lavoratori giovani, riversatisi in questo comparto in un contesto di blocco delle assunzioni pubbliche e di progressiva precarizzazione del lavoro.
Per contro tale comparto è soggetto ad una rapida trasformazione, che richiede sempre più una crescita dimensionale ed un’evoluzione verso la costruzione di modelli l’interprofessionali, oltre ad un impegno sempre crescente per l’aggiornamento professionale, per poter seguire sia l’evoluzione tecnologica degli strumenti che i cambiamenti/stravolgimenti normativi e legislativi.
Tale comparto costituisce peraltro un serbatoio considerevole di competenze e professionalità e rappresenta quindi una risorsa già presente che necessità solo di essere riconosciuta e valorizzata.
Potrà, ad esempio, aiutare l’Amministrazione Comunale nel percorso verso la digitalizzazione e supportare nella valorizzazione di potenziali inespressi, da quelli paesaggistici a quelli culturali e guidare processi di innovazione e trasformazione in ambito ambientale, della mobilità od altro.
Per offrire occasioni di crescita e di sviluppo che consenta loro di fornire altre Amministrazioni, provinciali, nazionali ed estere, così come di supportare adeguatamente imprese ed aziende per quali costituire un fattore di competitività.
Trento e la sua agricoltura
Trento ospita la più grande superficie agricola della provincia, e le sue varietà colturali sono numerose. Sicuramente la caratteristica del comune di Trento è data dalla presenza di numerose aziende agrituristiche e di importanti cantine spumantistiche, alcune delle quali leader a livello nazionale ed internazionale. La valorizzazione di questo patrimonio enorme, integrato con l’arte, la storia e la cultura, diffusamente presenti nel tessuto cittadino, rappresenta una leva assai rilevante per la promozione dell’accoglienza ed il rafforzamento del profilo turistico della città.
Utilizzare le numerose occasioni di aggregazione offerte dalla città – Festival dell’economia, Festival dello sport, Film Festival della montagna fra gli altri – per presentare i prodotti dell’agricoltura trentina potrebbe essere un ottimo sostegno alla redditività delle aziende operatrici ed una forma di marketing territoriale per la città.
Trento città ospitale ed attraente
Trento deve riprendersi un ruolo da protagonista su scala nazionale e internazionale, attraverso la promozione di eventi importanti come i Festival già noti ed agli eventi musicali, ma anche favorendo situazioni nuove che possano valorizzare e promuovere artisti locali in ogni loro forma. La rivisitazione dell’arredo urbano, seguendo in alcuni passi le linee del moderno green urbanism, può completare l’intervento di riqualificazione del centro, cui si deve accompagnare un sistema di parcheggi adeguato, che possa integrarsi col trasporto pubblico per favorire l’accesso e il sostegno al tessuto economico cittadino.
Il palazzo delle poste di via Calepina dovrà essere finalmente riconsegnato alla vita della città attraverso la negoziazione della mutazione della sua destinazione d’uso. La straordinaria presenza di studenti universitari ed il consistente afflusso di turisti potrebbe essere valorizzata dalla creazione presso la struttura di un mercato coperto di prodotti alimentari coperto, integrato con strutture di ristorazione, sul modello Eataly. Potrebbe essere una bella vetrina per l’agricoltura e la gastronomia del nostro territorio, che consentirebbe un ulteriore passo di ricucitura funzionale del tessuto urbano.
I numerosi palazzi rinascimentali della città e la suggestione di molti angoli nascosti suggeriscono di aprire queste strutture alla cultura ed all’arte. Si potrebbe immaginare di realizzare un accordo con diversi musei italiani ed internazionali per organizzare delle mostre diffuse in città valorizzando molte opere che altrimenti sarebbe chiuse e sigillate nei magazzini delle grandi pinacoteche del mondo. Un modo per valorizzare Trento e l’arte nascosta dei musei.
La figura di Cesare Battisti, di cui si sta avviando finalmente il recupero della casa natale, potrà essere valorizzata come ultimo momento di sacrificio per la realizzazione del percorso risorgimentale italiano, mettendo così il percorso storico dell’unificazione del Paese a confronto con la radicata autonoma politica ed amministrativa del nostro territorio, diventata identità peculiare della comunità trentina.
Una città come una casa ha poi bisogno di una continua manutenzione per essere sempre vivibile ed accogliente, al centro come nei quartieri di contorno. Troppo spesso i cittadini lamentano una scarsa o tardiva attività di manutenzione del bene comune soprattutto per quanto riguarda i “piccoli interventi di manutenzione quotidiana”. A tale problema si potrà ovviare, nell’ottica di una città “smart”, attraverso una apposita “app” con la quale segnalare i problemi ad una struttura di “pronto intervento” la quale deve garantire un sopralluogo entro 24 ore dalla ricezione della segnalazione. Se possibile il problema dovrà essere risolto subito oppure dovranno essere intraprese tutte le iniziative per la sua soluzione e di questo il sistema dovrà dare immediata comunicazione al cittadino che ha effettuato la segnalazione.
Trento smart city
Un altro capitolo che, se sviluppato in maniera adeguata, potrà diventare un fattore di promozione della nostra città è quello delle tecnologie digitali. Le tecnologie digitali sono infatti sempre più presenti nella vita di ognuno, e da qualche anno ormai si parla di rivoluzione 4.0, cioè di vera e propria rivoluzione digitale. Creare una rete wi-fi aperta ed accessibile da qualsiasi parte del territorio comunale, utilizzando le infrastrutture esistenti ed integrandole, ove fosse necessario, per migliorare la qualità della connessione, potrà essere un fattore assai importante per favorire l’uso delle tecnologie digitali da parte di tutti gli utenti, e consentire a tutte le persone presenti in città l’accesso da remoto alle piattaforme digitali di interesse. Questo consentirebbe la realizzazione di ottime economie di scala, sia nel mondo del lavoro che nell’esercizio dello studio, e renderebbe la nostra città assai innovativa. L’Unione Europea, con il programma WIFI4EU finanzia parte degli investimenti necessari, ed a livello europeo si possono intercettare programmi volti all’introduzione ed alla diffusione delle strutture e delle connessioni informatiche.
La tecnologia offre potenzialità a tutt’oggi non pienamente e organicamente sfruttate dalla P.A. nonostante sia in vigore, sin dal 2005, il codice dell’amministrazione digitale che prevede l’uso diffuso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione con i cittadini.
La stessa Città di Trento, seppure dotata di alcune applicazioni che consentono un più celere dialogo con il cittadino, risulta carente sotto due profili:
- La mancata istituzione del fascicolo elettronico;
- L’assenza di collegamento tra le applicazioni in uso.
La nostra idea è dunque quella di rendere Trento DAVVERO “altamente digitalizzata” e “user friendly”, con un’evidente ricaduta positiva sulla qualità della vita dei cittadini e delle imprese, per l’evidente abbattimento dei tempi di attesa, e sulla efficienza, efficacia ed economicità dell’attività amministrativa.
A tale scopo non è sufficiente l’esistenza di qualche App, ma occorre che gli strumenti digitali esistenti “si parlino” e “si integrino” tra di loro.
Ci proponiamo di perseguire tale obiettivo adottando i seguenti strumenti:
1) istituzione del FASCICOLO DIGITALE DEL CITTADINO contenente tutte le informazioni anagrafiche del nucleo famigliare, nonché le ulteriori notizie inerenti ai rapporti tra il cittadino e la P.A., tra i quali a titolo esemplificativo, iscrizioni scolastiche e pagamento relativi servizi, documenti tributari e relativi pagamenti, servizi della mobilità, richiesta online dei certificati anagrafici, istanze varie cui l’Ente destinatario dovrà dare riscontro nel medesimo fascicolo, pagamenti di multe.
2) fare interagire il fascicolo le strutture comunali e le società che erogano servizi in modo da renderlo assolutamente completo ed esaustivo;
3) rendere immediatamente fruibile il fascicolo ai cittadini dotandosi di una APP (cui accedere tramite SPID) che porti il fascicolo del cittadino sui device mobili;
4) garantire a tutta la città la copertura di un servizio WI-FI libero;
5) dotare i cittadini meno abbienti, soprattutto i più anziani, di apposito hardware (telefonino o tablet) da consegnare in comodato gratuito garantendo loro, al contempo, assistenza nell’utilizzo attraverso gli uffici circoscrizionali.
Dall’attuazione delle misure sopra riportate conseguirà un evidente risparmio di risorse e di energie (per esempio eliminazione dell’uso della carta per le istanze on-line) in piena sintonia con l’esigenza oggi sempre più sentita di una Pubblica Amministrazione sempre più Green.
Così porteremo Trento nel futuro.
Il baratto amministrativo
Proprio l’emergenza causata dalla pandemia e che ha messo in risalto situazioni di grave crisi economica deve portare l’Amministrazione Comunale ad utilizzare tutte le risorse a disposizione per essere al fianco dei cittadini, realizzando nei fatti quel concetto di solidarietà che è parte fondante della nostra società.
Il Comune dovrà quindi dotarsi di un regolamento per attuare il cd. Baratto amministrativo il quale consente alle fasce più deboli della società ( in base al proprio ISEE ) di provvedere al pagamento di tributi comunali e di multe elevate dalla Polizia Locale mediante la messa disposizione di ore da impegnarsi in servizi alla città attraverso un meccanismo di conversione importo dovuto/ore lavorate già previsto nella legislazione nazionale.
Ma ulteriore impegno della prossima Amministrazione sarà quello di provare ad ampliare le ipotesi di utilizzo del “baratto amministrativo” a tutti quei casi dove il cittadino può vedersi sollevato da pagamenti dovuti al Comune a fronte della messa a disposizione della colletività (attraverso apposita banca ore comunale) di ore di lavoro da dedicare a persone o beni comunali.
L’infrastruttura burocratica e la sua digitalizzazione
L’integrazione di quanto sopra, passa attraverso l’estensione alla burocrazia della rivoluzione 4.0, ovvero della rivoluzione digitale, che sarà un ulteriore elemento di qualificazione della città. Creare in città la migliore infrastruttura burocratica d’Europa dovrebbe essere l’obiettivo della prossima amministrazione del comune. Tenuto conto della dinamica decrescente delle risorse pubbliche a disposizione, il sostegno all’economia dovrà avvenire sempre di più attraverso l’evoluzione ed il miglioramento delle infrastrutture esistenti, rappresentate anche e soprattutto dall’erogazione di servizi pubblici di alta qualità. Sarà determinante procedere anche ascoltando il parere e ricevendo i consigli delle persone che operano nell’ambito della struttura del Comune.
Nell’ambito delle competenze comunali dovrà essere favorito il ricorso all’autocertificazione nella misura più estesa. Contestualmente, la digitalizzazione dell’amministrazione dovrà essere un fattore qualificante per ridurre al minimo i tempi di attesa delle pratiche burocratiche, rendendo minimo il numero di ore impiegato nel rapporto con la pubblica amministrazione, sia per i cittadini che per le aziende. L’efficienza della burocrazia deve divenire fattore di competitività per le aziende e di incremento di qualità della vita per le persone. Ogni cittadino potrà dotarsi di un’apposita smart card, integrata anche nella carta d’identità, potendo ottenere in formato digitale tutti i certificati normalmente rilasciati dalla pubblica amministrazione. Tutti gli uffici circoscrizionali dovranno essere trasformati in centri di erogazione di servizi digitali e di supporto a chi è meno attrezzato con l’uso delle nuove tecnologie.
La riorganizzazione della pianta organica potrà prevedere l’apertura di un servizio di sostegno informativo alle imprese, una sorta di portale fisico dove gli imprenditori potranno trovare risposte alle esigenze informative di cui potessero avere bisogno per conoscere i centri di erogazione dei servizi e le loro modalità di accesso.
Tenuto conto del ruolo del terziario avanzato nell’economia cittadina, questo passo sarebbe un ulteriore fattore di crescita competitiva, ed associata alla presenza dei centri di ricerca e dell’università, renderebbe Trento un centro infrastrutturalmente molto competitivo.
I recenti fatti che hanno portato alle dimissioni in blocco dei Consiglieri Circoscrizionali di Gardolo devono interrogarci sul valore ed il significato che vogliamo dare, o restituire, alle Circoscrizioni cittadine. Il problema non ammette mezze misure: o queste vengono considerate strumenti importanti per la gestione amministrativa del Comune e vanno quindi valorizzate e ascoltate, oppure vengono ritenute degli orpelli non più utili e quindi vanno soppresse.
Noi crediamo nel decentramento politico-amministrativo e crediamo nella sussidiarietà verticale per cui riteniamo tutt’ora che le Circoscrizioni vadano mantenute e semmai valorizzate e potenziate quale strumento di ascolto del territorio e delle sue necessità. Certo su di esse andrà fatta una riflessione circa le competenze ed eventuali variazioni territoriali, ma tutto questo dovrà essere fatto non con operazioni di vertice ma sempre privilegiando il confronto e l’ascolto di queste realtà importantissime per la città.